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Parco
"La Favorita"

Il Parco “La Favorita” è un’area che si estende per circa 50 ettari nella zona Nord-Ovest di Mirandola, nelle immediate vicinanze del centro storico; un tempo si poneva a difesa della zona edificata ed era situato nell’area della “spianata”, altura vicina al Forte di San Rocco, baluardo fortificato fuori le mura della città.

La storia

Pur essendo stato oggetto di svariate idee di intervento negli anni precedenti, è stato coltivato a cereali e foraggi fino ai primi anni ’80. Solo nel febbraio 1979 venne approvata una convenzione preliminare tra il Comune di Mirandola ed i proprietari del terreno, che sanciva i criteri e le modalità di intervento nell’area.

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Nel 1986-87 venne approvato il piano che conteneva l’indicazione di destinare gran parte dell’area a parco.

Consapevole dell’importanza di tale parco, antico limite tra campagna e cinta muraria, per dimensione e localizzazione, l’Amministrazione Comunale bandiva nel 1986 un concorso nazionale per la selezione di idee e progetti per la realizzazione del Parco “La Favorita”, che doveva essere reso “strumento dell’uomo, come elemento naturale per migliorare i suoi processi integrativi per il suo sviluppo sociale e civile”[1]. È stato poi sviluppato nel successivo Piano Regolatore pubblicato negli anni ’90 con l’idea di Bosco Urbano: in entrambi i momenti, il parco è stato disegnato prevedendo la possibilità di essere utilizzato in tutte le sue aree, delimitate ed inframezzate dalle piante.

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Il Parco “La Favorita” “è un bosco con acqua e odori, quasi nel cuore di Mirandola, in cui le stagioni saranno ben visibili perché sarà la foglia caduca a dominare su tutto. Saranno inoltre le grandi passeggiate, i percorsi ciclabili, gli impianti ricreativi, i protagonisti in questa parte della città.”[2]

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Cartine storiche di Mirandola

La Natura

L’impegno al rispetto del nostro pianeta rappresenta la base da cui partire per intraprendere un radicale percorso di evoluzione che consideri l’impatto che ha l’attività umana sulle persone e sul pianeta stesso.

Siamo partiti da questo presupposto per cercare di rendere il Tolkien Music Festival il più possibile sostenibile, per far sì che la nostra presenza possa passare quasi inosservata ed anzi che possa avere un’influenza positiva, sull’ambiente e sull’intera comunità di persone che ve ne prenderanno parte.

Il nostro lavoro 

Ci siamo chiesti come poter preservare il nostro bellissimo Parco “La Favorita”, mai utilizzato fino ad ora per eventi, ed allo stesso tempo dare vita ad un Festival per la comunità e con la comunità, resa parte attiva e fondamentale.

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Il nostro Festival si propone come momento di convivialità e di condivisione, attraverso una grande festa, strumento di diffusione della cultura musicale, letteraria, teatrale, artistica, e dell’educazione all’inclusione sociale ed al rispetto dell’ambiente. Avrà inoltre un ruolo molto importante di valorizzazione dell’area del parco, attraverso non solo la pulizia dello stesso prima, durante e dopo il Festival ma anche attraverso la riqualificazione di un’area disagiata, spesso utilizzata per usi impropri, che possa avere un impatto positivo sull’intera comunità.

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Ci rendiamo conto che questo è un impegno complesso e non tutti gli obiettivi si potranno raggiungere con una prima edizione: l’intento è quello di fare sempre un passo di più, edizione dopo edizione, verso una meta in continua trasformazione.

Per la redazione di questa pagina ci siamo ispirati al Legacy Report – Fondamenta redatto da NATIVA per Jova Beach Party 2019, report che mette a disposizione interessanti spunti per aumentare l’impatto positivo di questi eventi sull’ambiente e sulle persone, e che si auspica di essere un punto di partenza per altre realtà per fare sempre meglio..e così noi abbiamo fatto!

Seguendo le orme di questo report ci siamo interrogati su alcune aree di interesse, citate nel documento e riadattate al nostro evento:

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