Presentiamo il giovane compositore Morgan Radice, che risiede a Vigevano, in provincia di Pavia. Ti chiediamo di illustrarci il tuo percorso musicale e come questo si è incrociato con il mondo di J.R.R. Tolkien.
"Sono Morgan Radice, un compositore vigevanese di 23 anni. Il mio percorso musicale ha radici profonde nella mia passione per la musica classica e la composizione sin dall'adolescenza. L'incontro con il mondo di J.R.R. Tolkien è avvenuto così durante gli anni delle scuole medie, quando ho scoperto le opere cinematografiche di Jackson dense di un'atmosfera magica ed affascinante. La capacità di Tolkien di creare mondi fantastici e personaggi indimenticabili ha stimolato la mia creatività, portandomi a cercare un linguaggio musicale in grado di dar vita a queste epiche storie.
"Comporre è diventato un modo per esprimere la mia devozione nei confronti di questo autore straordinario. Questo percorso musicale si è arricchito grazie all'unione di diverse influenze, dalla musica orchestrale di Mahler al folklore musicale delle céilí band, integrando elementi non occidentali per creare un connubio unico. Esplorare questa vastità è diventato una fonte di nuove sfide per crescere come compositore."
Il brano che hai presentato al Tolkien Music Festival è intitolato Ainulindalë, quindi ispirato ad uno degli episodi della saga dove l’elemento musica riveste una massima importanza. Ti chiediamo di presentarci questa tua composizione.
"Nella mia composizione, ho cercato di catturare la vera essenza del fatidico momento. L'opera incomincia con un'apertura quieta e misteriosa degli archi che introducono la presenza divina di Ilúvatar, riflettendo il vuoto primordiale prima della creazione. I legni si uniscono: avviene la creazione degli Ainur. Un cambio repentino di tono e dinamica indica l'entrata del tema di Melkor con la sua musica forte, vana e drammatica. La sezione culmina con la punizione di Eru e il ritorno a un tema più sereno donato al flauto solista. Poi il tono diventa ancora intenso, tumultuoso e le idee discordanti di Melkor si intromettono. Dissonanze e cacofonie sottolineano la ribellione. Un conflitto musicale si sviluppa: addensando cambiamenti di tonalità e di ritmo la lotta tra il bene e il male è segnata. Infine la musica si placa e lascia spazio a un segmento più tranquillo, contemplativo. La composizione si conclude con una sezione luminosa ma tragica. Le armonie risolvono in un crescendo finale conclusivo, esprimendo la bellezza e la perfezione della creazione di Ilúvatar. Un unico accordo potente dell'orchestra raggiunge l'apice, definendo con enfasi la maestosità e l'autorità di Ilúvatar."
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